Bioquartiere: il nuovo modello residenziale targato Marlegno

In questa breve intervista tratta dal nostro podcast Costruire Sostenibile chiediamo a Emanuele Beati, responsabile dell'area Immobiliare di Marlegno, cosa sono i Bioquartieri e perché rappresentano un nuovo modello residenziale che coniuga sostenibilità a tecnologia e comfort.

Bioquartiere: il nuovo modello residenziale targato Marlegno

Emanuele Beati ci spiega cosa sono e cosa rende così particolari i nostri Bioquartieri.

Emanuele Beati

Emanuele Beati
Responsabile area Immobiliare Marlegno

Cos’è un Bioquartiere perché si chiama in questo modo?

Un Bioquartiere è un quartiere progettato per massimizzare la sostenibilità del quartiere stesso e aumentare la qualità della vita degli abitanti che vi risiederanno.

Alcuni aspetti chiave di un Bioquartiere riguardano l’operatore immobiliare, come scegliere un’edilizia sostenibile che utilizza materiali ecologici e tecnologie innovative rivolte all’efficientamento energetico, altri aspetti invece riguardano più le amministrazioni comunali, come la scelta di creare ampie aree verdi e di biodiversità all’interno dell’abitato o la scelta di una mobilità sostenibile favorendo l’uso della bici e dei mezzi pubblici di trasporto.

In alcuni casi questi Bioquartieri sono addirittura frutto di una progettazione partecipata da parte dei futuri abitanti.

Com’è nata l’idea di costruire dei Bioquartieri?

Tutto è nato dalla volontà di proporre sul mercato immobiliare quello che già facevamo per i privati, quindi proporre un certo tipo di filosofia costruttiva, un certo tipo di tecnologie (le pareti prefabbricate in legno a telaio prodotte da noi) e un certo tipo di impiantistica anche nell’ambito immobiliare, cosa che prima non esisteva.

Per farlo, abbiamo iniziato a pensare e progettare soluzioni modulari prefabbricate mettendo sul mercato un prodotto alternativo, con una qualità maggiore, con delle tecnologie nuove e differenti a parità di costo di quello “tradizionale”.

Come si differenziano a livello progettuale i Bioquartieri dai quartieri “tradizionali”?

I Bioquartieri sono pensati e progettati in modo differente rispetto a un quartiere tradizionale perché si parte da una pianificazione umana differente, andando ad individuare un luogo con spazi verdi dove c’è una presenza di biodiversità. Poi, dall’urbanizzazione si passa alla progettazione di edifici sostenibili, sia per l’utilizzo di materiali ecologici che per l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Ci sono anche una serie di aspetti più legati alle politiche sociali ed economiche che vengono messe in campo all’interno di questi quartieri, ad esempio incentivare una mobilità più green e delle forme di riciclo, oppure si cerca di prediligere un tipo di economia più sostenibile preferendo il negozio di vicinato rispetto alla grande distribuzione. Naturalmente, per fare questo tipo di politiche serve la volontà dell’amministrazione e anche la partecipazione dei residenti che abiteranno questi quartieri.

Bioquartiere Residenza Viola
Bioquartiere Residenza Viola
Bioquartiere Residenza Viola
Bioquartiere Residenza Viola
Bioquartiere Residenza-Giada
Bioquartiere Residenza-Giada
Interni del Bioquartiere Residenza Giada
Interni del Bioquartiere Residenza Giada
Bioquartiere Residenza-Magnolia
Bioquartiere Residenza-Magnolia

È vero che le abitazioni di un Bioquartiere possono vantare un importante risparmio energetico?

Sì, queste case possono vantare dei consumi energetici molto bassi.

A tal proposito, fin dai primi Bioquartieri che abbiamo costruito qui a Bolgare teniamo monitorato il reale consumo energetico delle abitazioni chiedendo ai nostri clienti “più affezionati” di condividere con noi le proprie bollette. Nel tempo, abbiamo visto che un quadrilocale o una villetta con un nucleo familiare di tre/quattro persone arrivano a consumare solo 3000/3500 kW nell’arco di un anno – circa 100 al mese per tutti i consumi della casa – senza un apporto fotovoltaico, registrando anche casi “virtuosi” dove il cliente è particolarmente attento ed è arrivato a consumare solo 2300 kW in un anno.

Oggi le nostre nuove residenze sono realizzate in classe A4 complete di impianti fotovoltaici e di batterie, quindi siamo fiduciosi che questi dati saranno ancora migliori.

Come proponi queste soluzioni abitative ai clienti? Quali aspetti metti in evidenza?

Siamo all’interno di un mercato che è quello tradizionale e andiamo a proporre un prodotto che tradizionale non è, quindi dobbiamo spiegare le differenze del nostro prodotto al cliente.

A riguardo, spesso organizziamo degli eventi Open Day proprio per far vedere e “toccare con mano” la tipologia costruttiva. Inoltre, solitamente portiamo i potenziali clienti a visitare il nostro polo produttivo e i nostri i nostri uffici per far capire tutta la progettazione che sta alla base del prodotto finale.

Inoltre, offriamo diverse soluzioni abitative – trilocali, quadrilocali e villette – e lasciamo al cliente la possibilità di personalizzare gli interni della casa affiancandogli un nostro project manager, che lo supporta costantemente durante tutti i lavori così che l’abitazione venga “ritagliata su misura” sui suoi gusti.

Quanti Bioquartieri avete costruito ad oggi?

Non saprei quantificarli con esattezza, ma abbiamo realizzato molti Bioquartieri tra le province di Bergamo e Brescia: Bolgare, Palazzolo sull’Oglio, in Franciacorta, a Curno e a breve partiremo con delle operazioni a Ponte San Pietro e a Treviolo.

Pubblicato in: Bioquartiere, Marlegno, Sostenibilità
Data: 4.07.24
Tags: bioquartiere, edilizia in legno, marlegno, sostenibilità