La certificazione PEFC e l’importanza di una gestione sostenibile delle foreste
Il dottore forestale e segretario generale di PEFC Italia Antonio Brunori, ci racconta in una breve intervista di cosa si occupa l’associazione, chi può ottenere questa certificazione, quali benefici fornisce e cosa differenzia le foreste gestite responsabilmente.
In quest'articolo abbiamo chiesto ad Antonio Brunori, dottore forestale e segretario generale di PEFC Italia, di cosa si occupa l’associazione, fornendo inoltre una panoramica sull’attuale stato delle foreste e dei boschi italiani.
Antonio Brunori
Segretario Generale PEFC Italia
Cosa è la certificazione PEFC e di cosa si occupa l’associazione?
Il PEFC Italia è un ente normatore no profit che certifica la tracciabilità dei prodotti di origine forestale, costituendo di fatto un prezioso strumento che consente di verificare la legalità e la provenienza da fonti sostenibili del legno.
Inoltre, la certificazione garantisce la gestione corretta e sostenibile delle foreste secondo specifici piani di gestione e una visione di tutela della risorsa forestale, sia in termini dei beni che dei servizi ecosistemici.
L’associazione può contare su oltre 50 soci tra pubbliche amministrazioni, gruppi ambientalisti, proprietari forestali e rappresentanti del mondo dell’industria del legno e dei consumatori.
Cosa distingue le foreste gestite secondo un approccio sostenibile?
Principalmente l’assunzione di responsabilità che il gestore s’impegna ad avere nei confronti della risorsa naturale. La certificazione obbliga il proprietario a pianificare i diradamenti, la pulizia degli alberi, il contenimento di eventuali eventi catastrofici al fine di gestire il problema e mantenere la risorsa per il futuro. Una foresta non gestita e/o abbandonata, infatti, non presenta questa visione di lungo periodo.
Qual è l’attuale situazione del patrimonio forestale italiano?
La superficie forestale italiana è triplicata nel corso degli ultimi 100 anni. Tuttavia, ad eccezione delle iniziali attività di rimboschimento – principalmente intraprese tra le due guerre – la restante superficie forestale si è allargata a causa di una politica di abbandono delle aree montane e collinari.
Quindi, ci troviamo di fronte ad una risorsa che oltre a non avere attualmente un valore di natura economica è sempre più vulnerabile ad eventi estremi, come dimostrato dalla tempesta Vaia avvenuta lo scorso 2018. Una gestione responsabile delle foreste, pertanto, consentirebbe di arginare questi fenomeni minimizzando il rischio di incendi, frane e dissesti idrogeologici, contribuendo a preservarne la biodiversità.
In Italia quante sono le foreste certificate PEFC e in quali regioni si concentrano prevalentemente?
Attualmente in Italia ci sono circa 935.000 ettari di foreste certificate PEFC, concentrate prevalentemente in Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Veneto.
In termini di proporzione, possiamo dire che il 90% delle foreste italiane si concentra nell’arco alpino, il 9% nel Centro Italia e solo l’1% al Sud.
Ci sono principalmente tre motivi per cui l’area Nord-Est risulta più sviluppata:
- presenza di una tradizione forestale più forte al nord rispetto che in altre aree geografiche;
- presenza di uno strumento pianificazione maggiormente voluto;
- nelle Alpi si ha soprattutto legname da opera di alto valore tecnologico, mentre nel Centro-Sud si ha prevalentemente legname da ardere, e quindi a scopo energetico, in grado di generare un guadagno piccolo, ma costante.
La certificazione può essere ottenuta solo da aziende o anche da privati?
La certificazione PEFC può essere ottenuta da chiunque. Nello specifico:
- piccoli gruppi di privati ed imprese possono richiedere una certificazione di gruppo, pensata proprio per ridurre le problematiche di accesso delle piccole superfici. Una certificazione di gruppo consente alle imprese di trasformazione del legname di ridurre i costi della certificazione dal 50 al 90%;
- imprese di grandi dimensioni, invece, possono richiedere la certificazione individuale.
Quali benefici può avere chi sceglie di aderire a questa certificazione?
Ci sono essenzialmente due vantaggi:
- un primo vantaggio in termini di comunicazione e visibilità: tramite la certificazione PEFC l’azienda dimostra di utilizzare esclusivamente legno proveniente da boschi e foreste gestiti in modo sostenibile approvvigionandosi da fornitori responsabili;
- un secondo vantaggio di ambito economico-finanziario: per vendere al pubblico è necessaria la certificazione di tracciabilità della materia prima. In particolare, per il settore edilizio le pubbliche amministrazioni possono richiedere, o favorire, nei bandi pubblici aziende che sono in possesso della certificazione PEFC, in adeguamento con le politiche di acquisti pubblici verdi e l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).
Quali sono i principali prodotti che presentano il marchio PEFC? Ci sono dei vantaggi, invece, per chi acquista prodotti certificati?
I prodotti cartacei sono senza dubbio i più diffusi, come la carta per fotocopie e la carta igienica; ma oggi anche nel mondo dell’editoria diversi quotidiani o periodici hanno scelto di utilizzare carta certificata PEFC, garantendo l’approvvigionamento di cellulosa da foreste gestite in maniera sostenibile.
Acquistare prodotti che portano il logo PEFC, pertanto, rappresenta il miglior modo per contribuire alla salvaguardia del patrimonio forestale e alla lotta alla deforestazione, sostenendo tutti coloro che si occupano della cura e del mantenimento di questi preziosi ecosistemi.
Pubblicato in:
Racconti di sostenibilità
Data: 16.05.23
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Antonio Brunori, boschi, boschi italiani, foreste, PEFC Italia, sostenibilità