A Clusone, in provincia di Bergamo, abbiamo realizzato il Roccolo Abitato: una favolosa villa in legno che si pone come perfetta reinterpretazione in chiave contemporanea del “roccolo”, costruzione tipica del paesaggio dell’arco alpino e prealpino lombardo, nata nel XV secolo e finalizzata, attraverso le tecniche tradizionali del giardinaggio, alla cattura degli uccelli.

A causa di problemi di natura geologica il progetto non ha potuto conservare la costruzione esistente: il nuovo edificio risulta spostato di pochi metri, mantenendo intatta l’impostazione spaziale.

Il progetto,
tra natura e modernità

Il roccolo, la postazione di caccia utilizzata dagli uccellatori, altrimenti detto brescianella o uccellanda, è una struttura tipica del Nord e del Centro Italia, che veniva allestita sui crinali e i dossi o lungo i valichi alpini, ovvero le direttrici principali di migrazione attraverso le Alpi e le Prealpi. Quando l’uccellagione venne vietata dalla legge, alla fine degli anni Sessanta, la maggior parte dei roccoli vennero abbandonati dai loro proprietari, per divenire oggetto di recupero negli anni successivi.

“Il progetto ripristina la caratteristica fisionomica del roccolo: un semicerchio di carpini in doppio filare con un corridoio centrale coperto dall’intreccio dei rami, che costituisce l’ossatura portante delle pareti e del tetto. Un edificio che invita l’edera ad arrampicarsi e che da dentro dà il senso di un intimo infinito” spiega l’architetto Edoardo Milesi, founder di Edoardo Milesi & Archos.

Una serie di ‘scatole’, dai diversi materiali e conformazioni, che si aggiungono al corpo centrale a forma di torre del roccolo originale, immerso nella natura montana delle Prealpi bergamasche. Così si presenta il progetto di ristrutturazione e reinterpretazione di Clusone: una villa sviluppata in altezza, stratificata e camaleontica, con struttura in legno e manto in zinco-titanio.

La caratteristica tipica del casello di caccia è infatti la discontinuità morfologica dei fronti, costituiti da volumi eterogenei accorpati e aggettanti, tamponati da materiali diversi: muratura in sasso scialbato, legno o lamiere.

Struttura in legno
e manto in zinco-titanio

La splendida villa bifamiliare sorge nella zona est del comune di Meda e si sviluppa su due piani, uno per ogni unità familiare.

L’unità abitativa al piano terra si sviluppa partendo da un atrio di ingresso che immette nell’ampio soggiorno con cucina open-space, mentre la zona notte, raggiungibile attraverso un disimpegno, si compone di tre camere da letto, ognuna corredata da bagno e cabina armadio, oltre un locale bagno lavanderia.

Al primo piano, la seconda unità è composta da atrio di ingresso, cucina e soggiorno open-space e due camere da letto, entrambe corredate da bagno e cabine armadio. La superficie lorda dell’intera villa si attesta intorno ai 300 metri quadri, suddivisa in 162 mq al piano terra e 142 per il primo piano.

Il progetto non è, dunque, una semplice operazione mimetica, ma una raffinata integrazione tra il roccolo, elemento peculiare del paesaggio storicizzato, e il territorio circostante con aree boscate semi-spontanee e aree agricole e urbanizzate.

architetto Edoardo Milesi

Edoardo Milesi
Architetto progettista

“L’architettura è tutto ciò che i nostri occhi creano nello spazio vuoto.”